PROF. ANDREA REDLER

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FRATTURE DI POLSO

DEFINIZIONE

Le fratture di polso sono definite come le fratture dell'epifisi distale del radio e/o dell'ulna.

EPIDEMIOLOGIA

Rappresentano il 17.5% di tutte le fratture, con un'incidenza maggiore nel sesso femminile (3:1). Hanno una distribuzione bimodale: nei giovani sono causate da traumi ad alta energia, negli anziani da traumi a bassa energia.

FATTORI DI RISCHIO

Nei soggetti con età > 50 anni è sicuramente l'osteoporosi a giocare un ruolo determinante, per cui è altamente consigliata l'esecuzione di un esame DEXA (densitometria ossea).

CLASSIFICAZIONE

Si dividono in:
• Fratture di Colles: fratture extra-articolari con frammento distale dislocato dorsalmente;
• Fratture di Smith: fratture extra-articolari con frammento distale dislocato ventralmente;
• Frattura dello Chauffer: frattura della stiloide radiale;
• Frattura di Barton: frattura intra-articolare con dislocazione volare o dorsale del carpo.

DIAGNOSI

Clinicamente il paziente presenta frequentemente dolore a livello del polso, impossibilità eseguire i movimenti di flesso-estensione. Nelle fratture scomposte il paziente può presentare deformità del profilo anatomico molto importanti.
L'indagine diagnostica principale per poter eseguire la diagnosi è la radiografia del polso, ma in alcuni casi, possono esser necessari degli approfondimenti TC.

TRATTAMENTO CONSERVATIVO

Dopo aver eseguito la manovra di riduzione, si confeziona un apparechcio gessato brachio-metacarpale da mantenere 5 settimane. Controlli seriati in gesso possono esser necessari per controllare eventuali scomposizioni secondarie. Alla rimozione del gesso, il paziente comincerà la riabilitazione per il recupero dell'articolarità di polso e gomito.

TRATTAMENTO CHIRURGICO

Il trattamento chirurgico è riservato a fratture altamente instabili o a riduzioni non soddisfacenti.
- Placca: Previa incisione di circa 8 cm a livello volare del polso, si riduce e stabilizza la frattura con una placca volare. L'immobilizzazione post-operatoria avviene normalmente con un tutore per 2 settimane, al termine delle quali il paziente comincia la fisioterapia;
- Fili di Kirshner: tecnica normalmente utilizzata in pazienti con fratture extra-articolari e bassa richiesta funzionale o rischio operatorio elevato. Più frequentemente si posizionano due fili di K, che verranno rimossi a circa 30 giorni ambulatorialmente. L'immobilizzazione è la medesima del trattamento conservativo;
- Fissatore esterno: Trattamento riservato a fratture pluriframmentate. La rimozione ambulatoriale avviene a circa 30 giorni dal posizionamento.

COMPLICANZE

-sindrome del tunnel carpale

-rottura del tendine estensore lungo del pollice

-rottura del tendine flessore lungo del pollice

RIZOARTROSI

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RIZOARTROSI

DEFINIZIONE

La rizoartrosi è una forma di artrosi che provoca dolore alla base del pollice e difficoltà a pizzicare e afferrare a causa dell'artrosi dell'articolazione trapezio-metacarpale.

EPIDEMIOLOGIA

Rappresentano la più comune forma di artrosi della mano, evidenziabile nel 25% deigli uomini e nel 40% delle donne con età > 75 anni.

FATTORI DI RISCHIO

Sesso femminile;

BMI elevato;

CLASSIFICAZIONE

Si dividono in:
• Stadio I: riduzione dello spazio articolare;
• Stadio II: riduzione dello spazio articolare, con sclerosi ed osteofiti inferiori 2mm
• Stadio III: riduzione dello spazio articolare, con sclerosi ed osteofiti maggiori 2mm
• Stadio IV: artrosi diffusa anche allo spazio scafo-trapezoidale

DIAGNOSI

Clinicamente il paziente presenta dolore alla base del I metacarpo, con difficoltà a mantenere la pinzatura (pressione tra I e II raggio). Il grind test (pressione e movimenti circolari del I metacarpo) evoca dolore e crepitii.
L'indagine diagnostica principale per poter eseguire la diagnosi è la radiografia della mano.

TRATTAMENTO CONSERVATIVO

Un tutore con il I raggio incluso per 30 giorni ed un ciclo di FANS o infiltrazioni con cortisonici possono aiutare a diminuire la sintomatologia algica. Nel caso fallisse il trattamento conservativo, si procede ad intervento chirurgico.

TRATTAMENTO CHIRURGICO

Il trattamento chirurgico è riservato ai pazienti con sintomatologia refrattaria al trattamento conservativo.
- Trapeziectomia con artroplastica in sospensione: si rimuove chirurgicamente il trapezio e lo spazio viene occupato dall'interposizione legamentosa;
- Protesi a doppia mobilità: la sostituzione protesica permette un recupero funzionale più rapido.

sindrome di Ehler-Danlos.

TUNNEL CARPALE

TUNNEL CARPALE

La sindrome del tunnel carpale è una neuropatia dovuta all'irritazione o alla compressione del nervo mediano nel suo passaggio attraverso il canale carpale. Il canale carpale è una cavità localizzata a livello del polso. La sindrome è dovuta più frequentemente all'infiammazione cronica della borsa tendinea dei flessori (tenosinovite), che comprime il nervo mediano. La sindrome si manifesta più spesso nei soggetti femminili ultraquarantenni, con disturbi della sensibilità che colpiscono le prime 3 dita (pollice, indice, medio) e metà del quarto dito della mano. Tali disturbi, che si presentano prevalentemente durante la notte, possono evolvere nei casi più gravi in una progressiva ed irreversibile perdita della sensibilità alle prime 3 dita ed alla mano dal lato volare seguita da ipo-atrofia dei muscoli della mano (muscoli tenari). Nelle fasi iniziali il paziente lamenta parestesie a scossa. Clinicamente il dolore e le parestesie possono essere evocati attraverso la percussione fasica a livello del tunnel carpale (segno di Tinel). Se il paziente lamenta la comparsa di scosse il segno è da considerarsi positivo. Altro segno caratteristico è la manovra di Phalen che consiste nel tenere iperflessi i polsi l'uno contro l'altro per 1 minuto: la comparsa di parestesie è da considerarsi un segno positivo per la sindrome. La diagnostica consente di porre diagnosi di malattia con certezza utilizzando l'ENG (elettroneurografia) metodica che consiste nello stimolare elettricamente il nervo e registrare con appositi elettrodi la corrispondente contrazione dei muscoli innervati dallo stesso. Il trattamento è medico attraverso una oculata infiltrazione di cortisone nelle fasi iniziali. Quando la sindrome è cronica è preferibile il trattamento chirurgico in anestesia locale che consiste in un release del nervo al carpo (sindesmotomia del legamento trasverso del carpo) attraverso una piccola incisione (1-2 cm) in sede carpale, volarmente. Ad intervento eseguito il dolore si risolve velocemente, mentre le parestesie possono perdurare anche per alcune settimane in quanto il nervo, quando molto compresso, recupera molto lentamente.

DUPUYTREN

DUPUYTREN

La malattia di Dupuytren è una patologia a carico della mano caratterizzata dalla flessione progressiva e permanente di uno o più dita, ed è fra tutte le forme di deformità della mano la più comune. Colpisce prevalentemente i maschi in età adulta. Fattori di rischio sono dovuti a elementi patologici come l'epilessia, la cirrosi epatica, infezioni da HIV, o il diabete mellito oppure ad elementi di abuso di sostanze alcoliche ed ancora episodi traumatici, predisposizione familiare su base genetica. Viene provocata dall'irrigidimento dell'aponeurosi del palmo della mano che riveste i tendini flessori delle dita. I sintomi sono la progressiva comparsa di noduli sottocutanei, all'inizio molto sensibili agli stimoli esterni, successivamente diventano indolori. Altre manifestazioni sono dei cordoni solidi e prominenti nel palmo della mano con progressiva flessione delle dita. Essa si manifesta esternamente con un progressivo irrigidimento delle dita in flessione palmare, con relativa difficoltà di movimento flesso-estensorio che, col tempo, degenera fino all'immobilità. L'intervento si effettua in percutaneo ad ago (aponeurotomia) o, secondo la chirurgia classica, con aponeurectomia.

DE QUERVAIN

DE QUERVAIN

Per sindrome di De Quervain si intende una forma particolare di caratterizzata da restringimento (stenosi) o tumefazione dell'estensore breve e dell'abduttore lungo del pollice. Riguarda la guaina dei tendini estensori del pollice, che si trova a livello della stiloide radiale. La malattia consegue spesso a micro-traumatismi ripetuti, dovuti a movimenti di flesso-estensione del pollice ripetuti, come quelli che si hanno in attività quali cucire, usare il mouse o la tastiera del PC, suonare uno strumento. Fra i sintomi il più comune è il dolore che si forma in maniera aggravata se si muovono le zone interessate (polso e pollice). Per una corretta diagnosi risulta sufficiente il test di Finkelstein che consiste nell'ulnarizzazione forzata del polso, da cui una recrudescenza della sintomatologia. Il trattamento nei casi più lievi prevede una parte di tipo naturale: il soggetto ha bisogno di riposo e ghiaccio locale, mentre come somministrazione di farmaci i FANS dovrebbero essere sufficienti. Se non dovesse bastare si immobilizza la zona interessata e si usano i corticosteroidi( di solito un ciclo di 3 infiltrazioni locali distanziate di 10 gg. l'una dall'altra), migliorando la prognosi del soggetto. Nei casi più resistenti si pratica un intervento chirurgico di puleggiotomia.